La sapienza e la vigilanza dei nostri giorni    

Sommersi, come siamo tutti, delle tante cose da fare ogni giorno, ogni momento, forse perdiamo la capacità di una riflessione più profonda che ci faccia capire il significato vero della nostra vita  e ci tenga svegli sulle cose più importanti. Le grandi domande che ci possiamo e ci dobbiamo fare: Che senso ha la vita? Che senso io do alla mia vita? Di fronte alle grandi domande so trovare delle risposte autentiche? Oppure mi lascio sommergere e mi accontento di affrontare le cose con superficialità, andando dietro a tutte le suggestioni, i condizionamenti, i criteri della società e del nostro mondo? Eppure è importante che ci poniamo le grandi domande: da dove viene la mia vita? Dove è diretta? Quale sarà il suo sviluppo? Chi la sostiene? Chi è il Signore della mia vita? E quando la mia vita sulla terra si concluderà, che cosa sarà di me? Tutto finito oppure tutto nasce per la pienezza della mia esistenza? È importante questa riflessione, è importante cercare e trovare risposte vere… Cioè dare un senso pieno alla nostra vita: e questa è sapienza,saggezza, luce e forza per la nostra esistenza, in senso generale, per le scelte fondamentali e per le nostre azioni di ogni giorno. Spesso nella Bibbia, che è il libro di Dio ed è il libro per la vita degli uomini, troviamo le parole saggio oppure stolto, sapienza o stoltezza. Addirittura un libro intero dell’antico testamento è chiamato il libro della Sapienza, ma anche vari altri vengono denominati libri Sapienziali, che ci offrono riflessioni e indicazioni profonde della nostra vita. Nel Vangelo inoltre viene riportata una parabola di Gesù: la parabola delle dieci ragazze: cinque saggi e cinque stolte. Sono tante le caratteristiche che potremmo sottolineare  in ciascuna di queste situazioni. Gesù racconta la parabola invitando alla vigilanza: “Siate svegli, siate attenti, state pronti, perché non sapete in quale giorno e in quale ora il Signore verrà…”  La vigilanza è essere attenti davanti  a Dio in ogni nostra giornata e nell’essere attenti e pronti quando sarà la nostra chiamata all’eternità, alla vita dell’Eterno. La vigilanza è fede, è preghiera, è sentire l’amore di Dio e rispondere a lui con amore, è sentire che la mia vita viene da lui e giungerà  alla sua pienezza in Lui. Questa vigilanza la vedremo poi ancora maggiormente esemplificata nella parabola dei talenti da far fruttare e nell’impegno di amore verso il prossimo…  Dice un salmo: “Insegnaci a contare i nostri giorni e noi giungeremo alla sapienza del  cuore. La vigilanza, la prontezza, la preparazione all’incontro con il Signore deve essere come una luce, un’attesa, una gioia profonda del cuore: Gesù parla di una festa di nozze,  della vita in pienezza per sempre in Dio, che è l’infinito amore con le sue creature, con tutti i suoi figli. Penso all’anelito profondo di Annalena quando pregava il salmo: “Ha sete dite Signore l’anima mia, quando vedrò il tuo volto? Il tuo volto io cerco Signore, quando lo vedrò?”  Lei aveva la certezza di quanto ci dice l’apostolo Paolo nella sua lettera ai Tessalonicesi: “Noi non vogliamo lasciarvi nell’ignoranza perché non siate tristi come quegli altri che non hanno speranza. Andremo incontro al Signore in alto e saremo sempre col Signore. Confortatevi  a vicenda con queste parole…” Ricordiamo le grandi parole di Gesù: “Venite, benedetti dal Padre mio, a prendere possesso del regno preparato per voi, fin dall’origine del mondo”.“Vieni, servo buono e fedele, entra nella gioia del tuo Signore”.

Domenica 8 novembre 2020