La virtù della povertà è più ricca della ricchezza

Quali sono le preoccupazioni delle persone, le cose che impegnano molto, perle quali si fa di tutto? Normalmente sono le preoccupazioni materiali, del benessere, delle cose e di tutto ciò che può soddisfare la propria esistenza. C'è la grande preoccupazione di avere dei soldi, di fare soldi. Certamente i soldi ci vogliono per mantenere la famiglia, per costruire la propria vita. Ma quando c'è solo questa preoccupazione nelle persone, nei gruppi sociali, nelle impostazioni economiche della terra, ciò può diventare pericoloso, se non addirittura deleterio per gli altri e anche per sé. Gesù nel Vangelo afferma: “Quanto è difficile per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno dei cieli”. Poi di fronte allo sgomento degli apostoli dichiara:“Impossibile agli uomini, ma non a Dio. Tutto è possibile a Dio”. Potremmo pensare agli acquisti o agli stipendi dei calciatori o di altre forme di vita, potremmo pensare ai paradisi fiscali, al business degli aborti, e tutto a ciò che si vuole realizzare eliminando la vita. Un grande male per le persone e per l'umanità è la sola preoccupazione di far soldi, di guadagnare il più possibile, non importa come, anzi sviluppando, sempre di più, forme di sfruttamento, in un'impostazione che Papa Francesco definisce una ‘economia che uccide'. Si intende portare avanti il mondo, uccidendo gli uomini. Pensiamo alle guerre, al commercio delle armi, delle droghe.

Pensiamo ai trafficanti di uomini. Scrive Fawad e Raufi nel suo libro ‘Dall'Hindu Kush alle Alpi', in cui testimonia il viaggio orribile che ha fatto come profugo, fuggendo dall'Afganistan, in cerca di pace e di vita:“L'agente ha preso i soldi, non gli interessa delle vite di queste persone, né di altri giovani; più individui vengono imbarcati e più soldi avrebbe guadagnato. Così li costringe a partire per il viaggio e sarà un viaggio di morti. Dobbiamo pagare, sempre pagare, i giovani che non hanno soldi vengono picchiati... Queste violenze ingiustificate su questi poveri ragazzi mi colpisce. E poi penso che noi dobbiamo pagare sempre, per tutto il viaggio abbiamo dovuto pagare, nonostante avessimo già pagato e molto. I soldi sono al di sopra e prima di tutto, le nostre vite vengono barattate con il denaro, sono nelle mani dei criminali che picchiano, torturano, uccidono, solo per i soldi. Questi uomini hanno comportamenti disumani e violenti, denigratori e umilianti, e solo per i soldi. Trafficanti di carne umana, insaziabili”.

Per noi qual è l'insegnamento del Vangelo e la sapienza della vita? E'seguire Gesù umile e povero, non miserabile, ma povero. Non ha mai imprecato, non ha fatto la rivoluzione contro i ricchi. Ha parlato chiaro e ha vissuto coerente. Si tratta inoltre di fare attenzione che il benessere non ci chiuda il cuore e la mente. Molte volte non si capiscono e non si fa il minimo sforzo per capire i più poveri e chi è in difficoltà. Occorre chiedersi con schiettezza e sincerità: ‘Da che parte stiamo? Chi ci affascina? I ricchi disonesti? E i poveri? Di chi prendiamo le difese? Il Vangelo ci parla del giovane, pur buono, che non riesce a distaccarsi dalle sue ricchezze. E Gesù: “Quanto è difficile per un ricco entrare nel regno di Dio!” Ma se quel giovane non ce l'ha fatta, tanti altri sono riusciti a cambiare vita e a trovare un'altra pienezza: pensiamo ai dodici apostoli, che hanno lasciato tutto e lo hanno seguito. Alla domanda di Pietro, Gesù dice: “Chi avrà lasciato tutte queste cose avrà il centuplo su questa terra e la vita eterna”. Sì, ci sono tanti giovani e molte famiglie che vivono la sobrietà, la virtù della povertà, la condivisione. E trovano gioia e pace vera. Dice la parola di Dio: “Non accumulate tesori sulla terra...” Se abbiamo qualcosa, prepariamo tesori per il cielo. Nella parabola Gesù dice: “Avevo fame, avevo sete e voi mi avete aiutato...: venite benedetti del Padre mio a prendere possesso del regno preparato per voi”.

Domenica 10 ottobre 2021