L'amore di Dio nella ricerca dell'uomo

Vorrei riflettere sulla ricerca di Dio, come bisogno del cuore umano e come istinto che Dio stesso ha posto dentro di noi... Sant'Agostino affermava: “Il nostro cuore è inquieto finché non riposa in Te, o Signore”. Certamente nel cuore di tante persone oggi, come sempre, c'è questa ricerca profonda di Dio, come luce e forza della propria vita. Nello stesso tempo vediamo come nella nostra società c'è il grande rischio di camminare guardando solo in basso, come gli animali - l'immagine è della Bibbia-, senza elevare gli occhi e il cuore al cielo. Viviamo nella società del benessere e del consumo, dell'autosufficienza, dell'indifferenza, delle ideologie che riempiono e illudono e impediscono la vera ricerca della verità. Gli stessi gravi problemi dell'umanità di oggi non ci aprono a implorare la misericordia di Dio e a costruire la fraternità e la pace, secondo la Sua volontà. Il Vangelo ci aiuta in questa riflessione e ci dona elementi fondamentali per la nostra ricerca di Dio e per la nostra apertura a Lui, fino ad accogliere i doni il suo amore infinito. Abbiamo l'incontro di Gesù con Zaccheo. C'è un desiderio in Zaccheo, ma scopriamo che l'iniziativa è di Dio stesso.

Zaccheo, ricco pubblicano, esattore delle tasse, anzi capo dei pubblicani, disprezzato perché immerso nel male e nell'ingiustizia, in fondo non voleva fare un incontro particolare con Gesù, come avverrà, voleva solo vederlo, sapere chi fosse. Per fare questo, per raggiungere il suo scopo, si dimentica della sua posizione sociale, sembra un ragazzino che vuole ad ogni costo soddisfare la sua curiosità. Sale su un albero, rimane lì appollaiato tra i rami di un sicomoro: vuole vedere senza essere visto. Non conosceva Gesù, non sapeva che Gesù era venuto a cercare i peccatori. Non è tanto Zaccheo alla ricerca di Gesù, è Gesù alla ricerca di Zaccheo. Quando giunse sotto quella pianta, alzò gli occhi e disse con forza: “Zaccheo scendi in fretta, perché oggi io devo fermarmi a casa tua”.

Tante volte Gesù era stato invitato in casa di qualcuno, andava anche nelle case dei farisei, dove frequentemente trovava sospetto e critiche. Ora è lui che si invita e lo fa con una parola carica di significato: “io devo”. Molte volte Gesù userà questa parola per esprimere che deve compiere la volontà del Padre, che è venuto per portare la salvezza del Signore. Lui sente e avverte questo bisogno del suo cuore e vive questa fedeltà alla sua missione. Quel giorno doveva salvare Zaccheo, era entrato a Gerico per questo. Zaccheo sa accogliere la predilezione di Dio? Sì, scese subito e lo accolse con gioia. Lo accolse in casa sua, ma c'è un'espressione che ci colpisce, perché alla gente non va mai bene niente: “Tutti si misero a mormorare, perché è andato ad alloggiare a casa di un peccatore”. Avrebbero voluto che Gesù andasse soltanto dai buoni, da quelli che si comportavano bene, da quelli che si sentivano puri e onesti. Ma Gesù si invita, lui stesso, a casa di un peccatore, a casa di Zaccheo. In quell'accoglienza, in quell'incontro avviene la trasformazione di quest'uomo: Zaccheo si pianta davanti al Signore e gli dice con risolutezza la sua decisione importante e determinata. È il distacco dalle ricchezze che esprime la sua conversione, è il desiderio di condividere con i poveri che mette in chiaro come Gesù ha cambiato la sua vita.

“Signore, dichiara Zaccheo, la metà dei miei beni la do ai poveri e se ho rubato a qualcuno restituisco quattro volte tanto”. L'incontro con Gesù lo mette subito in relazione con i poveri, i poveri diventano la prova della sua conversione, della sua vita nuova, del suo amore. Dio e i poveri, i poveri e Dio. Si esprime l'amore a Dio, quando si amano e si scelgono i poveri. È una dimensione fondamentale anche per la vita cristiana nostra. Inoltre Zaccheo trova la sua rettitudine di coscienza, ripara il male fatto, restituisce in abbondanza quanto nella sua vita ha rubato. La rettitudine, l'onestà, il compiere il proprio dovere con precisione, sono gli elementi che lui scopre e che sono importanti nella vita di tutti. A questo punto Gesù fa il suo grande annuncio: “Oggi la salvezza è venuta in questa casa”. Altro che mormorare, criticare perché andato a casa di un peccatore. È andato a casa di Zaccheo per salvarlo, per farlo diventare un santo. Gesù dice: “Il Figlio dell'uomo, cioè il salvatore, è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. La parabola del pastore buono che va in cerca della pecora smarrita e la riporta in salvo, Gesù la vive nel rapporto con ogni persona. Così con Zaccheo, così con ciascuno di noi. Dio mi cerca sempre, mi viene a cercare la nella mia situazione concreta di vita, non si ferma davanti alle mie fragilità e alle mie infedeltà. È bello accogliere nella nostra vita Colui che sempre ci cerca e avere il coraggio e la gioia di immettere nella nostra vita la novità e l'amore di Dio.

 

 

Domenica 30 ottobre 2022