Costruttori con Cristo del regno dell’amore   

Mi  ha colpito la riflessione di un giovane durante una riunione con gli amici. Ha affermato: “Noi siamo portati, nella vita di ogni giorno, a pensare sempre e quasi unicamente alle cose materiali, ma ci saranno “altri tempi e altri regni” che il Signore Gesù ci ha  indicato,  di cui ci ha parlato”.  Possiamo chiederci: Alla conclusione della nostra vita su questa terra: Sarà tutto finito? Oppure verremo alla luce in una vita che sarà per sempre,saremo partecipi della vita dell’Eterno; dove vivremo e realizzeremo la pienezza della nostra esistenza? 

Una vita che non so neanche immaginare, ma che Dio ha preparato e vorrà donare nella sua sapienza e potenza infinita? Credo nella vita eterna, credo nella vita dell’Eterno? Credo in quello che noi chiamiamo paradiso? Voglio andare in paradiso? Gesù  ci insegna la strada, ci insegna il modo: la strada per meritare la vita nell’eterno è la carità. E’ quello che ci viene richiamato nella festa di Cristo, Signore e Re dell’universo. Ci viene presentato anzitutto Cristo,il pastore buono che cerca, conduce al pascolo, salva, si prende cura di ogni pecora, così come ha bisogno, fino a portarla a salvezza nel suo ovile,nella sua casa, nella sicurezza del suo amore. Gesù  è Re. L’apostolo Paolo afferma: “Mi ha amato e ha dato tutto se stesso per me”.

Gesù ha fatto tutto questo  per noi. Lui è il re che è venuto, che sempre è vicino e che anche ora ci purifica, ci salva, ci nutre, con la grazia dei suoi sacramenti. Lui è l’esempio di chi veramente  costruisce la sua vita nell’amore,  nel servizio, perché secondo Lui  “regnare è servire”. Dice:  “I capi delle nazioni  le governano, le dominano, ma fra voi non sia così; chi vuol essere grande si faccia servo,  come il Figlio dell’Uomo che è venuto non per essere servito ma per servire e dare la sua vita per tutti”. Il Vangelo, con una parabola mirabile, ci dice chiaramente che Lui porta nel suo regno eterno e definitivo tutti coloro che amano, che hanno amato, che hanno dato vita ai più poveri. “Venite benedetti dal Padre mio, a prendere possesso del regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo… perché ho avuto fame, ho avuto sete, ero malato, ero forestiero, ero in carcere… tutto quello che avete fatto a uno di questi piccoli, l’avete fatto a Me”. 

Quanti santi, quanto anime belle, quante persone,  anche semplicissime, hanno camminato sulla strada dell’amore e sono nella gioia della beatitudine del Signore. Possiamo pensare alle tante opere di carità realizzate vicino a noi o in terra di missione. Ho avuto modo alcune volte di andare a visitare le missioni,  ho toccato con mano i miracoli dell’amore, di una fede, di un’evangelizzazione che diventa continuamente dono di vita per chi è nella povertà, in maniera molto concreta  con cibo,  medicine,  istruzione… Questo ho visto coi miei occhi nella fondazione Betleem di sorella Rosa, nel campo di lavoro a Bomalangombe (in Tanzania), a Wajir nelle terre di Annalena, a Mombay in India, fra la gente che vive letteralmente sulla strada (famiglie intere), nel lebbrosario del dr. Marcello Candia a Marituba in Brasile. Poi soprattutto mi commuove sempre pensare all’opera indescrivibile di Annalena Tonelli  in Kenya e in Somalia e l’esperienza attuale dell’Ass. Papa Giovanni XXIII,  che nelle varie parti del mondo,dove è presente con le tante case-famiglia, mette a tavola  ogni giorno ben 42.000 persone, tra grandi e piccoli. Questa è anche la nostra strada,  anche se faremo cose piccole, nella semplicità, ma  nell’amore grande del cuore verso i fratelli e le sorelle in necessità. Che il Signore ci infonda il suo Spirito d’Amore e ci conceda,nella sua misericordia, di udire quelle parole sante: “Venite, benedetti,dal Padre mio a prendere possesso del regno preparato per voi…”

Domenica 22 novembre 2020